Il nuovo sentiero. La mia vita con Paramahansa Yogananda by Swami Kriyananda

Il nuovo sentiero. La mia vita con Paramahansa Yogananda by Swami Kriyananda

autore:Swami Kriyananda [Kriyananda, Swami]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Religious, Religion, Eastern
ISBN: 9788897586036
Google: vl6kMQEACAAJ
editore: Ananda Edizioni
pubblicato: 2013-10-15T09:35:52+00:00


Monaci seduti in meditazione attorno al vecchio albero del pepe nel Tempio delle foglie a Mount Washington. Nei primi anni, il Maestro teneva lezioni in questo luogo.

Una volta, Sorella Gyanamata diede questa risposta a Bernard, il quale l’aveva ringraziata per l’amorevole sostegno spirituale che aveva ricevuto da lei nel corso degli anni: «È nella natura degli alberi di fico produrre fichi». Le sue parole rivelavano l’umiltà del perfetto distacco, cioè della completa onestà nei confronti di se stessi.

Nel suo sforzo di scuoterci da quella che era soltanto una tiepida buona volontà – che egli definiva «energia a un solo cavallo-vapore» – il Mae-stro ci esortava sempre a mantenere una visione positiva e ad affermare le possibilità, invece di indebolirle con troppe cosiddette “ragionevoli” obiezioni.

Ricordo come mi salutò un giorno: «Come stai, Walter?».

«Beh» cominciai...

«Bene!» mi interruppe lui immediatamente, troncando sul nascere quella che a suo giudizio era soltanto una nuvoletta passeggera.

Il Maestro non assecondava mai i nostri malumori, ma ci incoraggiava a bandirli con fermezza grazie ad affermazioni vigorose e positive. «Io soffro quando siete di cattivo umore» ci disse una volta «perché vedo che Satana vi tiene in pugno».

Faye, quando aveva diciassette anni, aveva la tendenza a essere lunatica. «Se vuoi essere infelice» le disse una volta il Maestro «nessuno al mondo potrà renderti felice. E se decidi di essere felice, nessuno al mondo riuscirà a renderti infelice». Una volta Faye mi raccontò: «Il Maestro non ci permetteva neppure di stargli intorno, quando eravamo di cattivo umore».

I malumori non erano spesso un mio problema, ma ne ricordo uno che un giorno mi tese un’imboscata, e l’utile metodo che scoprii per com-batterlo.

Accadde nel febbraio o marzo del 1949. Il Maestro era stato assente da Mount Washington per diverse settimane e non lo avevo visto per tutto quel tempo. Cominciavo a sentire intensamente la sua mancanza, quando finalmente tornò. Il giorno dopo mi fu chiesto di incaricare qualcuno di portare una damigiana da venti litri d’acqua potabile nella sua cucina personale. Mi appropriai io stesso, avidamente, di quel compito. Quando arrivai di sopra con la damigiana, sentii il Maestro che dettava una lettera nel suo salotto. Sperando di attirare la sua attenzione, scossi rumorosamente il recipiente e feci tutto il rumore che ritenevo possibile, entro i limiti della decenza, per un lavoro che comportava in realtà un trambusto assai minimo. Il Maestro non mi prestò attenzione.

«Non gli importa nulla che io senta la sua mancanza!» pensai, piombando all’improvviso in una violenta depressione. «Per lui sono soltanto un operaio, non un discepolo!». Passai rapidamente a rimuginare sull’insensibilità di questo mondo, dove a nessuno importa realmente di nessun altro. Dopo pochi attimi feci un improvviso voltafaccia: «No, in realtà al Maestro importa di me, ma mi considera un caso talmente disperato, che ritiene non valga la pena di continuare a versare acqua in questo pozzo senza fondo!». La mia mente continuava a macinare. Provai a ragionare con me stesso: «Cerca di capire, è ovvio che ha da fare. Perché dovrebbe mollare tutto solo per te?».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.